mercoledì 17 ottobre 2007

Trombati in Lapponia

I Finlandesi mi sono simpatici. Dopo un po' che li conosci apprezzi la loro sincerità e l'estrema concretezza. "Voi Italiani non dite mai sì o no, solo forse" mi ha detto una volta Vesa, un architetto di Helsinki.
Sono a Turku, su invito del Nordic Council of Ministers per relazionare su "La sfida delle dimensione sociale ed economica dello sviluppo sostenibile". Prima di me ha parlato Hans Otto Lund, portavoce del Partito Conservatore nel Consiglio Comunale di Kristiansand in Norvegia (con me nella foto). Lund, per chi lo ascolta, è tutto meno che un conservatore.
Turku è una città di 180.000 abitanti, ha una università affollata di studenti e un porto canale che attraversa il centro con un waterfront in pieno cambiamento. Si stanno costruendo centinaia di case sul lungofiume, accanto alle vecchie gru che sono state vincolate e restano a memoria del porto commerciale. La fabbrica di funi dismessa, con i suoi 400 e passa metri, è l'edificio più lungo della Finlandia. Oggi è diventato il centro congressi.
In realtà Turku non è in Lapponia. Ma il titolo è carino e giustifica la bugia, sembra un film di Neri Parenti. Stasera a cena però ho davvero mangiato carne di renna arrosto.
Quassù gli echi di richieste di dimissioni, percentuali, ripartizione dei resti, politici che parlano di sè in terza persona arrivano lontani e ovattati. Ho saputo che si farà una rimpatriata domenica all'azienda Moroder, così tra gli altri potrò festeggiare la mia sorella capolista e il suo successone personale.
Cambiano le latitudini ma le polemiche sembrano le stesse. Qualche anno fa l'amministrazione ha deciso di rendere pedonale Yolipistukatu, la principale strada commerciale della città (nella foto). Uno stradone enorme, più largo di Corso Garibaldi ad Ancona. Naturalmente tutti gli esercenti si sono ribellati, minacciando il trasferimento in periferia nei nuovi shopping center.
La storia me la racconta Bjorn Gronholm, l'amico che lavora qui per l'Unione delle Città Baltiche e con il quale sto lavorando a un progetto europeo che metta assieme Baltico e Adriatico per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Stiamo andando a prendere la sua macchina nel parcheggio sotterraneo (un euro ogni mezzora). "Adesso sono tutti contenti perchè gli affari vanno meglio di prima - conclude Bjorn - ma ce n'è voluta..."

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