giovedì 13 dicembre 2007

Il momento dell'Italia

Il Ministro Alfonso Pecoraro Scanio è salito sul palco della plenaria della Conferenza ONU sui Cambiamenti Climatici poco dopo le undici di giovedì mattina. Orario ottimo e infatti la sala era gremita di delegati. Ha fatto un intervento nel suo stile, esprimendosi in un buon inglese dall'inconfondibile accento italiano.
Pecoraro Scanio ha ribadito la posizione italiana, ovvero il sostegno ad un nuovo accordo per il dopo Kyoto che preveda la riduzione delle emissioni tra il 25 e il 40%. Ha sottolineato come adattamento e mitigazione siano due facce della stessa medaglia e debbano quindi essere considerati elementi della stessa strategia.
Il Ministro ha citato le azioni che l'Italia svolge nei paesi in via di sviluppo come esempio sul controverso tema del trasferimento delle tecnologie ("We are already doing it" ha detto Pecoraro Scanio). Poi ha riaffermato la necessità di mettere in pratica i principi dell'Agenda 21 di Rio, ricordando come in Italia lo si si stia facendo. Ha poi parlato della proposta inserita nella Legge Finanziaria di piantare 60 milioni di alberi (uno per ogni italiano) e della necessità di arrivare velocemente alla ratifica del trattato sulla deforestazione. In conclusione ha ribadito l'urgenza di raggiungere un accordo chiaro sulla roadmap verso Copenhagen 2009.
Ho scambiato due parole con lui mentre aspettava a lato del palco che il ministro dello Zambia, che lo precedeva in scaletta, terminasse un intervento che si stava prolungando troppo. Mi ha fatto vedere il testo del suo intervento indicando la frase dove si citava l'Agenda 21. Mi ha detto: "Vedi? L'ho pure scritto e lo dirò. Se non ci fossi io chi vi citerebbe?"

1 commento:

  1. Mi sono imbattuto sul tuo blog per caso, mentre cercavo informazioni sulla conferenza di Bali, per la lezione di domani. Complimenti, dirò ai miei studenti di inviarti commenti e domande!
    Buon lavoro. Francesco Musco, IUAV Venezia

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