giovedì 10 aprile 2008

Il diritto di inquinare

Come ha scritto Alessandra nel suo commento, alla fine il tradimento non si è consumato. L'assemblea legislativa dello stato di New York ha rigettato la proposta del sindaco Michael Bloomberg di introdurre in pedaggio per le auto che entrano a Manhattan. Non è bastata la decisione del consiglio comunale newyorkese, nè la convinta adesione del governatore dello stato, il democratico nero David Paterson, appena subentrato al dimissionario puttaniere Spitzer.
L'assemblea legislativa dello stato di New York è a maggioranza democratica. Una lunga riunione, in cui sembra che i rappresentanti di Brooklyn, Queens e delle periferie abbiano fieramente opposto il provvedimento, si è conclusa con la decisione di non sottoporre il provvedimento al voto. Scelta molto opaca. La motivazione politica addotta sarebbe che il ticket penalizza tutti i cittadini meno l'elite di Manhattan.
Il sindaco ha rilasciato una dichiarazione infuocata che comincia dicendo che "è un giorno triste per i Newyorkesi e per la città di New York, che perderà 500 milioni di dollari l'anno di investimenti per la mobilità e la disponibilità immediata di 354 milioni di fondi federali". Bloomberg ha criticato apertamente la scelta "vigliacca" di non votare, perché "ogni elettore ha il diritto di sapere se il suo rappresentante è a favore o meno di una migliore mobilità e di un'aria più pulita".
Grande imbarazzo e pochi commenti dai vertici del Partito Democratico, a cominciare dal senatore di New York, Hillary Rodham Clinton.
Anche certa sinistra italiana critica i provvedimenti che limitano la circolazione dei mezzi più vecchi e inquinanti perché provocherebbero sacrifici soprattutto alle classi sociali più disagiate.

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