venerdì 29 agosto 2008

Sotto il ponte di Barack\2

Ieri a Denver sotto il ponte di Barack c'era anche Al Gore, che ha fatto un discorso molto lucido e interessante. L'ex futuro presidente degli Stati Uniti, come si definisce lui stesso, ha parlato di combustibili fossili, di innovazione, di aborto. Ha detto che anche se crede nel riciclaggio, a volte meglio che non venga messo in atto, come accadrebbe con la staffetta Bush-McCain. Al Gore ha ribadito che la lotta ai cambiamenti climatici, la crisi economica e i problemi di sicurezza nazionale degli USA sono tutti causati dalla dipendenza dai combustibili fossili. Insomma, dal petrolio.
A volte mi capita di pensare come sarebbe stato il mondo se nel 2000 la corte suprema degli Stati Uniti non avesse interrotto il conto dei voti in Florida e la conseguente probabile vittoria di Gore, che sarebbe diventato presidente. Forse non sarebbe cambiato nulla, forse tutto avrebbe preso una direzione molto diversa: Iraq, 11 settembre, Kyoto. Gli storici adorano investigare sui piccoli eventi che cambiano il corso del mondo, da Sarajevo 1917 alle schede perforate delle elezioni presidenziali del 2000 in Florida.

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