mercoledì 1 ottobre 2008

Prima votiamo, poi vediamo

Il mio sindaco è stato lunedì scorso al Quirinale e ha incontrato Renato Brunetta con Titti (foto) dal vivo. Che invidia. A proposito raccomando la lettura dell'intervista di Brunetta a Tutto, pubblicata sulla rassegna stampa ufficiale del ministero.
Recentemente il ministro Brunetta, dopo avere fustigato fannulloni, malati immaginari e chirurghi assassini, si è scagliato contro i precari assunti nella pubblica amministrazione. Ha annunciato contratti annullati, licenziamenti, nuove procedure di stabilizzazione. Tutto questo era contenuto in un emendamento alla legge finanziaria strombazzato e prontamente rimesso nel cassetto. Brunetta ha rimandato il provvedimento al 30 giugno 2009 con una formula talmente bizantina che mi rifiuto di descriverla, andate a leggere quello che scrive Il Sole 24 Ore.
Nel frattempo il muscoloso Scajola, malgrado altrettanto roboanti proclami, ha formalizzato oggi il rinvio al 30 giugno 2009 non solo della scelta dei siti destinati ad ospitare le centrali nucleari italiane (questo era stato anticipato da Sostenibilitalia settimane fa) ma anche dei criteri per individuarli, fino a ieri saldamente fissati alla fine del 2008, ovvero tra tre mesi. Il rinvio è motivato da una serie di problemi, tra i quali spicca la marginalizzazione del ministero dell'ambiente, prima identificato come sede dell'agenzia per la sicurezza nucleare e oggi praticamente esautorato dal gravoso compito. Forse dovrebbe "fare capo alla presidenza del Consiglio ed essere più snella" si dice in ambienti governativi. L'agenzia infatti dovrà definire la scelta dei siti per la costruzione delle centrali, di quelli per la messa in sicurezza delle scorie, per il rilascio delle autorizzazioni e la definizione delle compensazioni da accordare ai territori destinatari di queste scelte.
Secondo il nuovo testo presentato in Commissione Attività Produttive da Enzo Raisi, relatore del Ddl Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, l'articolo 15 prevede una delega al Governo ad adottare uno o più decreti legislativi di riassetto normativo recanti i criteri per la disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione elettrica nucleare, per i sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare e per la definizione delle misure compensative minime da corrispondere alle popolazioni interessate. Questo significa che le regioni non avranno più potere decisionale, che sarà concentrato sul governo centrale. "Vogliamo realizzare un percorso realmente partecipato dalle Regioni", rimarcano i collaboratori del ministro dello Sviluppo Claudio Scajola, che ieri l'altro ha annunciato la costituzione di una cabina di regia Governo-amministrazioni locali sulle infrastrutture energetiche. Il che in realtà vuol dire che le regioni non potranno porre veti alle scelte del governo e autodeterminare le proprie scelte in tema di energia, come accade oggi.
Il nucleare italiano resta un proclama, i precari nella pubblica amministrazione hanno sei mesi in più di sonni tranquilli. Ma soprattutto il governo della destra potrà andare alle prossime elezioni europee e amministrative senza il peso del licenziamento di migliaia di ragazzi e la scelta di qualche comune sfigato destinato ad ospitare centrali nucleari che nascono vecchie e saranno ultimate, se tutto filasse incredibilmente liscio, tra non meno di 15 anni.
L'importante è votare senza problemi e malumori, le "priorità" impopolari possono attendere.

3 commenti:

  1. Nooo, ti prego: già le notizie sono così squallide (non perché le dai tu, ma lo sono in natura)... non ci ammollare ancora una volta la grottesca immagine di questi due. Oscena: oscena soprattutto la faccia del "castigatore di fannulloni"! Ma nessuno gli ha mai consigliato di darsi alla commedia dell'arte, oltre che alla cucina? E poi, che cucina: in un'intervista sulla Sette, con Elkann, balbettava poche indicazioni da incompetente sulla confezione della pasta e fagioli! Che la sa fare pure il porco...

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  2. Non potrò mai dire male del piccolo grande fustigatore di fannulloni. Un'amica mi ha detto che buca il video, insomma che è proprio un personaggio.
    Chissà, forse un giorno riuscirà ad andare all'Isola dei Famosi.
    Nel frattempo ringrazio lui e Titti, che portano su Sostenibilitalia nuovi visitatori ogni giorno. E qualcuno ritorna.

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  3. Ah, ma allora la tua è una scaltra scelta di marketing. Perché hai capito che 'sta gente è sempre molto più attraente dei nostri. Questo indica una deriva straziante verso l'accettazione del grottesco; anzi, verso l'adesione allo stesso.
    Cominciamo a sottoporre questa questione agli esteti, o meglio, agli esperti di estetica. Quelli di comunicazione (esclusi i targati Pd) già se ne occupano...
    Potrebbe venirne fuori una nuova rivoluzionaria teoria sulla "mimesis", sul gusto, sulle implicazioni con l'etica. Giriamo il suggerimento a chi se ne intende.

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