giovedì 5 febbraio 2009

La via italiana alla Green Economy

Sabato scorso Walter Veltroni ha ilustrato a un convegno degli Ecologisti Democratici le sue proposte per una Green Economy italiana (ecco il testo integrale del suo intervento).
Il governo della destra sta facendo davvero poco in questo settore e Veltroni non ha difficoltà a motivare le critiche all'inerzia dell'esecutivo. Tutta l'Europa sta investendo risorse importanti per il rilancio dell'economia in chiave "verde". Meno l'Italia.
Due giorni fa Bruxelles ha dato il via libera al pacchetto di incentivi proposto dalla Francia, che comprende 500 milioni di Euro di finanziamenti a tasso agevolato (fino al 50% degli interessi) per le aziende che producono rispettando gli standard di qualità ambientale. A Davos tutti i governanti del mondo, a partire dal segretario ONU Ban Ki-moon, hanno messo i temi dell'energia e dei cambiamenti climatici al centro delle loro relazioni. Meno il ministro capoclasse Tremonti, che ha scelto la linea del grillo parlante.
Il Partito Democratico fa quindi benissimo a sollevare una "questione ambientale", presentando una serie di proposte condivisibili e non difficili da attuare, se l'esecutivo lo volesse.
Anche il centrosinistra però non sottolinea abbastanza il ruolo centrale che giocano le città e i territori in un progetto di green economy. Nelle proposte fatte da Veltroni non c'è la possibilità per gli enti locali di investire in energie rinnovabili e risparmio energetico oltre gli angusti limiti del patto di stabilità. Non c'è la possibilità per le città di entrare nei meccanismi economici del protocollo di Kyoto e quindi di contabilizzare la riduzione delle emissioni di CO2 che si può ottenere dalle scelte amministrative locali.
Tra quattro mesi si svolgeranno le elezioni europee, ma anche una fondamentale tornata di elezioni amministrative in cui i temi economici ed energetici avranno una grande importanza. Se il governo di destra continuerà nella sua ottusa e inspiegabile indifferenza verso le priorità globali, da parte sua il centrosinistra non dovrebbe lasciarsi sfuggire questa occasione.

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