venerdì 1 maggio 2009

L'Albania vuole l'Europa

A meno di un mese di distanza dal suo ingresso nella NATO l'Albania ha inoltrato la richiesta formale di essere parte dell'Unione Europea. "Un fatto di portata storica, perché segna il ritorno del paese nella famiglia delle nazioni d'Europa" ha commentato il primo ministro albanese Sali Berisha prima di consegnare la richiesta nelle mani del suo collega ceco Topolanek, presidente di turno della UE. Secondo i sondaggi il 96% degli Albanesi vogliono entrare nell'Unione Europea. La richiesta del governo albanese segue di pochi mesi quella avanzata lo scorso dicembre dal Montenegro.
La strada che va da Tirana a Bruxelles è però ancora molto lunga e passerà attraverso alcuni anni di valutazioni per poi arrivare, in caso di esame positivo, ai tavoli negoziali. Secondo gli osservatori l'Albania potrà entrare nell'Unione non prima del 2015.
Il primo test "europeo" per l'Albania saranno le elezioni presidenziali, in programma il prossimo 28 giugno. Le elezioni albanesi hanno una lunga storia di brogli sospetti e altre irregolarità, ma una legge approvata lo scorso dicembre dovrebbe avere reso più affidabile il sistema elettorale, prevedendo tra l'altro l'installazione di telecamere in ogni seggio. Le telecamere saranno installate dalla R&T, che ha vinto un appalto da un milione mezzo di Euro.
L'opposizione socialista, guidata dal sindaco di Tirana Edi Rama, avrebbe voluto che la richiesta di ingresso nella UE fosse inoltrata solo dopo l'esito delle elezioni, ma il premier Berisha ha accelerato i tempi.
Il clima politico in Albania è pesante e pochi giorni fa il parlamento ha approvato la costituzione di una commissione d'inchiesta su Rama, accusato di avere gestito disinvoltamente la concessione delle licenze edilizie a Tirana. Naturalmente l'opposizione socialista ha votasto contro, abbandonando l'aula. Edi Rama ha definito "indecente" la decisione, che si somma a un'altra polemica sulle carte di identità, che la nuova legge rende obbligatorie per andare a votare. I socialisti chiedono che il rilascio dei documenti sia gratuito, per favorire il flusso degli elettori.
La campagna elettorale sarà senza esclusione di colpi.

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