martedì 27 luglio 2010

Il tempo nucleare non è galantuomo

Si parla molto dell'offerta fatta dal governo di destra a Umberto Veronesi di dirigere l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Nucleare, una struttura necessaria per l'avvio del programma atomico italiano. L'Agenzia avrebbe dovuto essere insediata da un bel pezzo e il ritardo della sua costituzione è uno degli esempi più evidenti della goffaggine e della inconsistenza delle idee nucleari di Berlusconi e sodali. Il ruolo dell'Agenzia infatti è centrale in tutti i passaggi propedeutici alla realizzazione di una centrale atomica e fino a quando questa non sarà operativa il cosiddetto cronoprogramma non potrà essere avviato.
Umberto Veronesi ha 85 anni. Dall'istituzione dell'Agenzia per la sicurezza al completamento della prima centrale nucleare, seguendo l'esperienza francese, passano almeno una quindicina di anni. Auguro all'illustre oncologo una vita terrena lunghissima, ma è inutile far notare come Veronesi potrebbe gestire da presidente solo le fasi inziali del processo.
Ieri Umberto Veronesi ha pubblicato sul Corriere della Sera le cinque ragioni per cui accetterebbe la presidenza dell'agenzia. Oggi, sempre sul Corriere, gli risponde Milena Gabanelli con una lettera breve e tagliente come un rasoio, notevole davvero.