mercoledì 8 settembre 2010

Nel frattempo, agli antipodi

Mentre l'Italia si avvita nelle litigiosità del governo di destra e nella maggioranza parlamentare in evanescenza, l'Australia esce da uno stallo politico che i nostri parametri avrebbero giudicato insuperabile.
Le elezioni per il parlamento si sono svolte il 21 agosto scorso. Il sistema di votazione australiano e complesso e per noi italiani impensabile. Si può votare per posta, scelta fatta da oltre un milione di elettori. Si può anche votare prima del giorno delle elezioni, recandosi in appositi uffici pubblici. Cosi il conteggio è ancora in corso e attualmente è arrivato al 93% delle schede. Tuttavia nessun seggio è in bilico.
Il governo laburista uscente ha ottenuto 72 seggi e la coalizione conservatrice di opposizione 73 su 150 in totale. Un seggio è stato assegnato nella circoscrizione di Melbourne ad Adam Bandt dei verdi, che per la prima volta entrano in parlamento. Il risultato dei verdi è stato molto più importante di quanto un rigido sistema bipolare faccia capire con un solo seggio assegnato: gli ambientalisti hanno ottenuto l'11.7%, quattro punti in più delle precedenti elezioni.
Gli altri quattro seggi sono andati a candidati indipendenti, uno dei quali, Andrew Wilkie, si è schierato con  la premier uscente Julia Gillard (a sinistra nella foto), come il verde Bandt. A questo punto i laburisti avevano 74 voti, due meno di quanti servono per governare.
Restavano tre indecisi, eletti in circoscrizioni rurali e portatori delle istanze degli agricoltori e degli allevatori, come i sussidi per l'rrigazione e l'introduzione di tasse sui generi alimentari di importazione.
La crisi australiana si è finalmente risolta ieri. Prima l'indipendente Bob Katter ha detto di offrire il suo voto al leader conservatore Tony Abbott (a destra nella foto). Qualche ora dopo Tony Windsor and Rob Oakeshott, i due deputati indipendenti diventati l'ago della bilancia, hanno indetto una conferenza stampa annunciando il loro sostegno ai laburisti e alla premier uscente, che a questo punto può contare su 76 voti, maggioranza minima nel parlamento di 150 eletti (ecco il prospetto finale dei seggi).
L'economia australiana dipende molto dal settore agricolo e anche per questo è riuscita a sfuggire alla recessione che ha travolto le altre economie occidentali. Lo scorso anno mentre Europa e USA boccheggiavano il PIL down under è cresciuto del 3.3 mentre il tasso di disoccupazione a luglio 2010 era fermo al 5.3 per cento.

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