martedì 19 aprile 2011

Nucleare breve

Dopo la moratoria di un anno decisa il 23 marzo oggi il governo ha annunciato che sara esso stesso a presentare un emendamento al decreto omnibus per decretare il blocco alla realizzazione delle quattro centrali atomiche previste e proclamate fino a un mese fa come l'unica via di salvezza energetica del paese. Il decreto sarà al voto al Senato già domattina, quindi il de profundis del nuovo programma nucleare italiano è stato celebrato con modi estremamente spicci.
Perché tutta questa fretta, dopo due anni di annunci e sparate? Le analisi più sbrigative rimandano ai soliti sondaggi commissionati da Berlù. I dati dimostrerebbero la possibilità concreta che il quesito nucleare porti la maggioranza degli Italiani a votare ai referendum, con la temuta conseguenza che il quorum scatti anche per l'abrogazione della legge sul legittimo impedimento. Rischio serio e certo tenuto nella opportuna considerazione dal premier. Oltre a questo però ci sono altri fattori. Ad esempio l'annuncio fatto venerdì scorso da Angela Merkel: la Germania intende smantellare tutte le sue centrali atomiche entro dieci anni e puntare sulle energie rinnovabili. Non sarà più possibile dire "così fan tutte". E infatti persino lo scettico e sferzante capoclasse Tremonti, che liquidava il grande potenziale dell'energia eolica come "mulini a vento", ha prefigurato oggi programmi di finanziamento per le energie rinnovabili attraverso gli Eurobond.
Last but not least va ricordato che il primo partner nel rinascimento atomico italiano avrebbe dovuto essere la Francia. Berlù e Sarko siglarono patti di intesa nucleare con grande risalto mediatico. Oggi la Francia, dopo la sua pretesa leadership nell'intervento in Libia e la vertenza aperta con il nostro governo per i permessi di soggiorno ai clandestini, non è certo nel cuore della destra italiana. E un dispetto a Parigi può valere più di qualche improbabile e impopolare centrale nucleare in Italia.
I blog e la rete servono anche a non dimenticare. Il 14 luglio 2009 Claudio Scajola, allora ministro perché non ancora accortosi che qualcuno gli aveva comprato casa a sua insaputa, diceva questo: “Nel 2010 le imprese interessate presenteranno le domande per le nuove centrali nucleari. Entro il 2013 metteremo la prima pietra della prima centrale. Entro il 2018 avremo i primi chilowattora prodotti nel nostro paese con il nucleare".

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