mercoledì 3 agosto 2011

Il voto di ieri a Washington

Alla fine gli Stati Uniti hanno votato un provvedimento che aumenta il tetto del debito pubblico e scongiura il default, parola che tutti hanno imparato significare "fallimento", e Barack Obama ha firmato il decreto (foto).
Per capire quanto sanguinoso sia stato il compromesso raggiunto è necessario analizzare il voto dei due rami del parlamento USA. Al Congresso dove dominano i repubblicani il provvedimento è passato con 269 voti, 174 repubblicani (73% della delegazione) e 95 democratici. Ma altrettanti 95 democratici hanno votato contro, assieme a 66 repubblicani. Al Senato, dove la maggioranza è democratica, hanno votato a favore in 74: 45 democratici (87% degli eletti) e 28 repubblicani (60%) e contro 6 democratici e 19 repubblicani. Il voto finale del Senato è arrivato a meno di 12 ore dalla scadenza.
Un voto bipartisan, dove i due partiti si sono divisi tra favorevoli e contrari. L'ala reazionaria repubblicana del tea party ha votato contro e altrettanto hanno fatto i democratici più liberal. Il Washington Post nota come i più convinti dell'accordo siano stati i senatori democratici, seguiti dai repubblicani del congresso e da quelli del senato. Ultimi i recalcitranti congressmen democratici.
Uno scenario impossibile in Italia e forse nella intera Europa. Ma in America la democrazia funziona così.

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