lunedì 22 agosto 2011

Non torneranno mai a casa propria

Molti degli 80.000 evacuati residenti nelle vicinanze della centrale atomica di Fukushima non torneranno a breve nelle loro case, e forse mai più. L'annuncio ufficiale dovrebbe arrivare nel fine settimana, quando il premiere giapponese Naoto Kan è atteso in visita nella prefettura di Fukushima. 
Le misurazioni effettuate hanno evidenziato almeno 15 località in cui le radiazioni superano il tetto altissimo di 100 millisievert/anno. Okumakachi, a tre km dalla centrale, arriva a 508 millisievert, ma la vicinanza all'impianto non è un fattore decisivo: Namie, che è 22 Km distante, arriva a 229.
L'esposizione alla radioattività di un essere umano non supera di norma un millisievert/anno. Il governo giapponese ha evacuato una fascia di 20 Km attorno alla centrale e i centri ancora più lontani dove si superava il limite do 20 millisievert. Le località dove si prevede di superare questa soglia sono almeno 35 e in queste non è previsto il rientro della popolazione. Per quanto tempo? Le fonti ufficiali non lo dicono, ma nei corridoi si parla di decenni.
Il governo sta predisponendo forme di compensazione economica per gli esuli, a cominciare dall'acquisto o affitto dei loro immobili.

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