sabato 15 ottobre 2011

Come non detto

Tutte le ire di Stefania Prestigiacomo, ministro invisibile dell'ambiente, sono rientrate. Dopo il lamento della ministra per i tagli al suo dicastero, peraltro già capitozzato negli anni precedenti, il consiglio dei ministri ha riportato nei bilanci di Minambiente una entrata di 300 milioni di Euro, che provengono per metà dai fondi di servizio e per l'altra metà dai ricavi dell'asta della banda larga.
Sono coriandoli o poco più, ma per Presty bastano a riconfermare la partecipazione e il sostegno ad un governo che considera le politiche ambientali e lo sviluppo sostenibile un fastidio, un obbligo sgradevole ma necessario. Per fortuna i patti e le normative europee ci obbligano ad alcune azioni, altrimenti il tema sarebbe stato completamente dimenticato. Che poi questo sia l'unico settore in crescita e capace di creare nuove opportunità di occupazione non sembra interessare a 3monti e al governo della destra.

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