giovedì 13 ottobre 2011

L'incerto destino di Kyoto/1

La settimana di negoziati sul clima di Panama City si è conclusa con "buoni progressi". Questa almeno è la versione espressa dalla segretaria UNFCCC Cristiana Figueres nella conferenza stampa conclusiva. "I progressi ottenuti a Panama permetteranno ai governi di utilizzare meglio le prossime settimane per risolvere i nodi politici delle priorità per la lotta al cambiamento climatico" ha detto Figueres.
La conferenza annuale sul clima delle Nazioni Unite di Durban è ormai distante solo un mese e mezzo. A Durban si deciderà il futuro del Protocollo di Kyoto, l'unico trattato globale per la riduzione delle emissioni ad essere formalizzato e attuato, malgrado la mancata ratifica degli Stati Uniti. L'accordo di Kyoto prevede la riduzione delle emissioni di CO2 del 5.2% nel periodo 2008-2012, riferito al livelli del 1990. Esclusi gli Stati Uniti, quasi tutti i paesi OCSE che hanno sottoscritto il protocollo sono in linea con gli obiettivi. Questo in parte è dovuto alla contrazione di domanda di energia dovuta alla crisi economica globale, ma le politiche di riduzione dei consumi e l'aumento degli investimenti nelle energie rinnovabili hanno avuto il loro peso.
La COP 17 di Durban dovrà decidere il futuro del protocollo di Kyoto. Sfumata ormai la possibilità di ratificare in Sudafrica un nuovo accordo, l'ipotesi più concreta sembra quella di una reiterazione dell'attuale, nell'attesa che Stati Uniti, Cina e le altre grandi economie emergenti decidano di accettare degli obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni di gas serra.

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