mercoledì 1 maggio 2013

George Jones, 1931 - 2013


"Il mondo ha perso la più grande voce country di tutti i tempi" ha detto Merle Haggard alla notizia della morte di George Jones.  Jones è morto a Nashville dopo un breve ricovero, aveva 81 anni. Una vita complicata alle spalle, segnata da abusi di alcool e droghe, matrimoni falliti (Tammy Wynette fu sua moglie) e una sequenza di grandi successi. Il suo primo numero uno nelle country charts era stato White Lighting, nel 1959. Da allora iniziò una carriera formidabile, seppure ostacolata da una personalità a dir poco problematica. Jones beveva come pochi e spesso era talmente alterato da non presentarsi in studio o in concerto, tanto da guadagnarsi il soprannome di No-Show Jones. Nel 1979 diede buca a 54 concerti, record assoluto. Ma l'autoironia non gli mancava, tanto da targare le sue auto NOSHOW1 fino a NOSHOW7. L'altro suo soprannome era Possum, per via del naso affilato e degli occhi molto vicini.
Molti considerano He Stopped Loving Her Today, un suo pezzo del 1980, la più grande canzone country di tutti i tempi. Frank Sinatra una volta disse che George Jones era il secondo migliore cantante di sempre (il primo era lui, ovvio).
I funerali si svolgeranno domani alla Grand Ole Opry House di Nashville in una cerimonia pubblica, alla quale sonno attesi tra gli altri la ex first lady Laura Bush, il governatore del Tennessee Bill Haslam, Charlie Daniels, Randy Travis, Vince Gill, Alan Jackson, Wynonna Judd, Kid Rock, Patty Loveless, Ronnie Milsap, gli Oak Ridge Boys, Brad Paisley, Randy Travis, Travis Tritt e Tanya Tucker.

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