venerdì 11 aprile 2014

Nucleare, il Giappone non ha imparato la lezione

Questa mattina il gabinetto del premier Shinzo Abe ha deciso di non dare seguito alla scelta del precedente governo, che dopo Fukushima aveva messo una pietra tombale sull'uso dell'energia nucleare in Giappone. Attualmente tutti i 48 reattori nucleari giapponesi sono spenti. Ma nel documento di 78 pagine approvato oggi dal governo Abe è scritto che "sarà promossa la riattivazione dei reattori nucleari" che soddisferanno i nuovi criteri di sicurezza. Reuters riporta però che l'industria nucleare giapponese potrebbe non avere le risorse per ripartire. Le compagnie private che gesticono le centrali (come la TEPCO di Fukushima) hanno gia speso 12 miliardi di Euro per migliorare la sicurezza degli impianti, eppure secondo gli analisti due terzi delle centrali non rispettano ancora le norme e renderle sicure sarebbe troppo costoso.
Secondo i sondaggi due terzi della popolazione giapponese è contraria alla rimessa in funzione delle centrali nucleari. Pochi giorni fa il governo conservatore di Abe aveva annunciato anche la volontà di aumentare le scorte di plutonio, il materiale radioattivo più pericoloso e quello utilizzato per le armi nucleari. Un programma giapponese che risale agli anni '50 vorrebbe utilizzare il plutonio per la produzone di energia. La ricerca è indietro di decine di anni rispetto alla tabella di marcia. Secondo il nuovo cronoprogramma la commercializzazione di reattori al plutonio non sarebbe possibile prima del 2050, ma Tokyo insiste.
La notizia della produzione di altro plutonio è stata molto criticata dagli altri paesi asiatici, che temono i pericoli dell'accumulo di un materiale così rischioso. Fino a poco tempo fa gli ingressi della Rokkasho Reprocessing Plant, dove l'uranio esausto viene riconvertito in plutonio, erano vigilati da guardie disarmate. In Giappone non è permesso ai civili di girare armati, ma l'ipotesi di attacchi terroristici ha convinto le autorità a rafforzare la guardia intorno all'impianto.

Nessun commento:

Posta un commento