domenica 3 settembre 2017

Walter Becker, 1950 - 2017

Walter Becker era lo Steely Dan che non cantava. In più anche bruttino rispetto a Donald Fagen, con quei capelli troppo lunghi e sempre un po' appiccicati. Ma sapeva suonare la chitarra, e arrangiare. Senza una grande voglia di apparire. Nei due grandiosi dischi di Steely Dan Aja (1977) e Gaucho (1980) aveva lasciato spesso gli assoli a colleghi di livello come Larry Carlton, Lee Ritenour, Steve Khan, Hugh McCracken, Hiram Bullock.
La morte di Walter Becker è stata annunciata oggi sul suo sito, senza specificare le cause.
Steely Dan avevano un sound unico, forse riassumibile nell'aggettivo sleek, che però non è facile tradurre in italiano oltre il letterale "levigato". Sia Becker che Fagen, che si erano conosciuti a New York negli anni dell'università, sono sempre stati piuttosto ombrosi.
I loro album erano curatissimi, con sonorità eccezionali e arrangiamenti molto sofisticati, tra pop, jazz, venature soul e momenti di rock puro. Quel pop patinato, lussuoso ma mai banale (i loro testi sono sempre stati piuttosto criptici) che da allora è difficile ritrovare. Ancora oggi un disco come Aja viene usato come test per valutare gli impianti stereo.


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